Per
questo millesimato della casa di Aÿ, leggera prevalenza della bacca nera (55%),
su quella bianca, almeno sette anni sur
lattes, niente malolattica, rémuage
e dégorgement manuali, dosato a 8
gr./lt. e tirato in circa 70 mila bottiglie.
Di
elegante perlage, svela un naso restio
ad aprirsi, che solamente più tardi intraprenderà un percorso meno circospetto.
Parte
delicatamente, con crema pasticcera e limone confit, tocchi di biancospino e nuances
ammandorlate. Non travolgente il profilo minerale.
Liscio
e pettinato, al palato, pure un poco rotondo - sebbene le mie aspettative
fossero alt(r)e - un filo avaro quanto a ricchezza gustativa, tutto sommato,
ordinaria e prevedibile. Profondità non molto incisiva e sufficienza stentata
anche sotto l’aspetto della persistenza.
Dalla
«plus ancienne Maison de vins de la
Champagne (1584)», qualche scatto in più è sempre atteso, non solamente
gradito.
Nessun commento:
Posta un commento