sabato 28 settembre 2019

Champagne Marguet Shaman 13 Rosé Grand Cru s.a.




Un superlativo rosé d’assemblage, da vecchie vigne nei villaggi Grand Cru di Bouzy e Ambonnay (Montagne de Reims).
Annata base 2013, 71 parti di Chardonnay e 29 di Pinot Nero, sboccatura ottobre 2016, a dosaggio zero.

Elegante buccia di cipolla, la cui effervescenza, a dispetto dei pochi mesi (24) passati sui lieviti, è davvero fine.

Naso fresco e seducente, che si accorda su un elaborato ventaglio di fruttini rossi – fragolina e lampone, litchi e cassis – poi aromi di panificazione, arancia e melograno, un fine richiamo floreale – rosa e geranio – e, in filigrana, note minerali e affumicate a perfezionare questo pregevole intreccio olfattivo.

Bocca incantevole e coerente, dal corredo aromatico rigoglioso e intenso, che svela complessità non così scontata in questa tipologia.
Sorsi in crescendo, croccanti e impennati, di persistente avvolgenza, con splendida chiusura su profondità iodato-speziate e nuances di rabarbaro.


sabato 14 settembre 2019

Champagne Gosset Grand Millésime 2006




Per questo millesimato della casa di Aÿ, leggera prevalenza della bacca nera (55%), su quella bianca, almeno sette anni sur lattes, niente malolattica, rémuage e dégorgement manuali, dosato a 8 gr./lt. e tirato in circa 70 mila bottiglie.

Di elegante perlage, svela un naso restio ad aprirsi, che solamente più tardi intraprenderà un percorso meno circospetto.
Parte delicatamente, con crema pasticcera e limone confit, tocchi di biancospino e nuances ammandorlate. Non travolgente il profilo minerale.

Liscio e pettinato, al palato, pure un poco rotondo - sebbene le mie aspettative fossero alt(r)e - un filo avaro quanto a ricchezza gustativa, tutto sommato, ordinaria e prevedibile. Profondità non molto incisiva e sufficienza stentata anche sotto l’aspetto della persistenza.

Dalla «plus ancienne Maison de vins de la Champagne (1584)», qualche scatto in più è sempre atteso, non solamente gradito.