venerdì 19 luglio 2019

Champagne Jacques Lassaigne Les Vignes de Montgueux Extra Brut s.a.




Il villaggio di Montgueux rappresenta l’enclave gessosa della Côte des Bar.
Qui, alle porte di Troyes, il sottosuolo di questa collina presenta, verosimilmente, le medesime peculiarità, della ben più famosa Costa dei Bianchi.

Più di un esperto ritiene Montgueux l’unica zona degna di considerazione dell’Aube – per qualcuno è la “Montrachet” della Champagne (sic!) - e in grado di garantire prodotti di qualità assoluta.
La critica che conta, incensa i vini di questo produttore, al punto da essere diventato très branché.

Laddove c’è gesso, solitamente, c’è mineralità. La mia boccia, nondimeno, ne conteneva davvero poca. Già il prologo olfattivo è stato ermetico, impacciato e poco leggibile, con cenni di limone, scarne note floreali e una delicata mandorla.

Contavo in uno scatto al palato, viceversa, ho dovuto accontentarmi di un tocco agrumato – scorza di arancia – e una sommessa sensazione vegetale.
Chiude il cerchio, una effervescenza di smisurata taglienza.
Mineralità? Non pervenuta, per una boccia che ormai viaggia sui 4 deca.

“Scendo” un attimo in Côte des Blancs, giusto due rampe di scale, nella mia cantina.


venerdì 5 luglio 2019

Champagne Henri Giraud Esprit Brut s.a.




Claude Giraud rappresenta la dodicesima generazione di questa Maison, fondata agli inizi del ventesimo secolo da Lèon.
Siamo nel villaggio di Ay, Valle della Marna, dove il Pinot Nero è nettamente prevalente. Infatti, questo brut vede la bacca nera imporsi per il settanta per cento, con lo Chardonnay a completare.

E’ giallo paglierino brillante, con riflessi dorati ed una notevole effervescenza.
Il naso apre su aromi di frutta gialla – albicocca e pesca – che lasciano spazio, in seguito, ad ampie sensazioni agrumate e speziate.
Tocchi di crema pasticcera e striature minerali, rifiniscono il quadro olfattivo.

Al palato entra fresco e cremoso, con netti richiami alla parte fruttata. La struttura del Pinot Nero si coglie tutta, con il sorso che cede un tot sul versante della verticalità, per via di un dosaggio un filo sopra le righe. La beva, tuttavia, scorre e termina, mediamente persistente, su note di mandorla e biscotto.