Oeuilly, piccolo villaggio nel cuore della Vallata
della Marna, dove i Tarlant sono una antica famiglia champenoise, vignerons
dal 1687.
Il brut nature è cuvée d'assemblage, in percentuali paritarie, dei
tre vitigni principi della Champagne, vendemmia 2007, con aggiunta di vini di
riserva, niente malolattica, quasi 5 anni sur lattes,
sboccatura a gennaio 2013.
Premessa: non aver fretta nel bere gli Champagne di
Tarlant, ma aprili e concedi loro un poco di attesa –
dieci, venti minuti - e temperature non troppo basse, altrimenti il rischio di non capire qualità e valore è
alto.
E’ quasi dorato, di un’effervescenza
fine e continua. Parte sottovoce, ma si slancia poco dopo, con un naso
freschissimo di pane grigliato, fiori bianchi, frutta secca e agrumi –
limone e mandarino – di forte
caratterizzazione minerale e salina, con netti tocchi fungini.
In bocca convince per coerenza e per l’ossatura che
richiama e racconta il terroir.
Ancorchè sia zero dosaggio, la drittezza è misurata. Non è la solita lama acida, che ti affetta il palato prima e te lo
asfalta poi. Una affilata ed elegante mineralità gessosa, una forte presenza agrumata e
puliti aromi iodati e salmastri, danno risalto e compiutezza a questi sorsi di
intensa persistenza e finezza.
Qui è racchiusa l'unica parolina magica, che
spiega e dà senso ai vini, tutti, e vale più di mille altre analisi, annusate,
roteazioni e si chiama Equilibrio.
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