Conosco bene i prodotti di questa Maison de récoltant, nonché i loro proprietari – Pierre, enologo e Philippe,
biologo – con i quali ho condiviso piacevolmente, tempo fa, un intero
pomeriggio, prima in vigna e, in seguito, nel salotto di casa, gustando ed
apprezzando tutta la loro produzione.
Jouy-Lès-Reims è un piccolo
villaggio della Montagne de Reims e proprio in questi luoghi i fratelli Aubry curano
circa quindici ettari di proprietà, per una sessantina di parcelle, con la mission di recuperare antichi vitigni in
via di estinzione, quali l’Enfumé, il Fromenteau, l’Arbanne e il Petit Meslier.
Oggi ti racconto, in modalità magnum, il loro champagne
di ingresso, il cd “base”, che di base, per la verità, ha solo il nome, giacchè
il concetto di qualità è uno dei punti inamovibili della famiglia Aubry,
viticoltori fin dal 1790.
E’ cuvée
d’assemblage – 60 % Pinot Meunier e 40% equamente diviso, tra Chardonnay e Pinot
Noir - dai villaggi Premier Cru di Jouy-lès-Reims, Villedommage, Pargny e Coulommes-la-Montagne.
Solo il cuore della prima spremitura - coeur de cuvée – che annovera, di solito,
tre vendemmie – nel mio caso 2008, 2009 e 2010, - con un 30% di vini di riserva, una sosta sur lattes mai inferiore ai due
anni e 6 gr./lt. di dosaggio finale.
A cinque anni dal dégorgement
è dorato, di spuma esuberante e sottile perlage.
L’olfatto, ancora di bella freschezza, svela intensi
aromi di baguette appena sfornata e
biscotto, una decisa connotazione fruttata – agrume, lampone e pesca
bianca – con leggeri cenni floreali e una nota di mandola tostata.
Il palato ribadisce freschezza e preciso allineamento
con gli intenti olfattivi.
Si allarga la frazione fruttata - albicocca e mela cotogna - mentre cresce il coté minerale.
Sorsi cremosi, equilibrati e persistenti,
con spiccati richiami minerali e di frutta secca.
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